Il sottotetto di un’ abitazione, con adeguati lavori si può trasformare in una luminosa mansarda abitabile, rendendo questo intervento un’ottima forma di investimento.
Recupero del sottotetto
Per recupero del sottotetto si intende la conversione all’uso abitativo dell’ultimo piano della casa, quello immediatamente sotto al tetto.
Lo scopo è rendere un ambiente spesso lasciato inutilizzato, o al più usato come deposito, in una mansarda vivibile. Con questi lavori di adeguamento si può ottenere maggiore spazio e al contempo il valore dell’immobile aumenta notevolmente, sia che si voglia ottenere un’abitazione indipendente oppure un numero di stanze maggiore di pertinenza dell’appartamento sottostante.
Di norma questo tipo di ristrutturazioni ha un costo relativamente contenuto in quanto si va a sfruttare dello spazio dove sono già presenti le opere di urbanizzazione primaria, come ad esempio: rete idrica, allaccio alla fognatura e rete elettrica.
Prima di affrontare i lavori di ristrutturazione è necessario verificare che siano rispettati tutti i criteri di abitabilità previsti dalla normativa regionale e dai piani urbanistici locali. Per questo motivo è sempre utile rivolgersi ad un professionista che sappia districarsi tra le varie norme esistenti in materia.
Normativa sul recupero del sottotetto
Negli anni le regioni hanno sviluppato delle normative al fine di contrastare l’utilizzo di suolo per le nuove costruzioni e al contempo incentivare la ristrutturazione di ambienti in disuso.
Tra queste regole si trovano anche delle leggi apposite finalizzate a normare il recupero del sottotetto, dove sono indicati i parametri da rispettare per avere l’abitabilità.
– Altezza
L’altezza minima per gli ambienti vivibili deve essere 2.70 metri e 2.40 per i locali ad uso servizio (bagni, corridoi, stanzini, ecc). L’altezza media ponderale ( calcolata dividendo il volume della parte dove l’altezza supera quella minima per la superficie ) necessaria varia da regione a regione. Nel caso siano presenti locali con altezze inferiori questi vanno chiusi con pareti divisorie oppure va creato un ripostiglio. Per i comuni montani al di sopra dei 1000 m.s.l. esiste una deroga all’altezza minima che può essere portata a 2.55 metri.
– Rapporto aero-illuminante
Il rapporto aero-illuminante è stabilito per legge nazionale a 1/8 della superficie calpestabile. Per arrivare a soddisfare questo requisito si possono aprire nuove finestre o abbaini, sempre rispettando la distanza minima prevista tra abitazioni vicine. Infatti la distanza minima tra pareti con finestre e immobili limitrofi è fissata a 10 metri.
– Modifica pendenza del tetto
Non in tutte le regioni si può intervenire sulla pendenza del tetto al fine di ottenere l’altezza minima richiesta. Nelle regioni in cui questo intervento è permesso la normativa vincola ad un aumento massimo della volumetria del sottotetto pari al 20%.
– Isolamento termico e acustico
Il recupero deve prevedere adeguate opere di isolamento al fine di contenere la dispersione termica sia dei nuovi ambienti sia di quelli già esistenti. Deve inoltre essere presente un sistema di isolamento acustico verso gli ambienti adiacenti. I parametri fanno riferimento alle norme nazionali in materia di isolamento.
– Requisiti strutturali
Nel caso sia indispensabile eseguire opere strutturali bisognerà nominare un strutturista che si farà carico di eseguire i calcoli necessari. Anche nel caso non si dovesse intervenire sul strutturale si dovrà interpellare il professionista che farà i calcoli sui carichi vecchi e nuovi che andranno a sollecitare la struttura.
Oltre a questo è indispensabile rivolgersi al proprio comune al fine di accertarsi su quali siano le ulteriori norme specifiche da rispettare.
Alla luce di quanto detto fin ora è evidente l’importanza di affidarsi a dei professionisti esperti per la realizzazione dei lavori di ristrutturazione.
Con le modifiche strutturali e la modifica della destinazione d’uso dell’ambiente, in questo caso la trasformazione del sottotetto in mansarda abitabile, si fa necessario redigere un progetto. Questo progetto deve essere sviluppato da un professionista abilitato e in seguito presentato in comune per ottenere le autorizzazioni necessarie all’inizio dei lavori.
La figura del tecnico abilitato è fondamentale in quanto si farà carico sia della parte progettuale, considerando i lavori di adeguamento, l’installazione degli impianti, ecc, sia della parte prettamente burocratica dialogando con il comune per ottenere tutta la documentazione necessaria.